Maceratese – Teramo = 3-2 – errare humanum est, perseverare autem diabolicum…

Nonostante uno “sdjiuno” alla “Trippa”, sapientemente programmato nei minimi dettagli per la tappa di avvicinamento alla orripilante cittadina marchigiana, che lasciava presagire un pomeriggio di tutt’altro spessore, raccontiamo di una prestazione del nostro magico Diavolo decisamente avvilente.
Un bel ringraziamento per i trecento cuori biancorossi presenti a Macerata.
Giornata decisamente triste, non tanto per l’ennesima sconfitta quanto per aver avuto modo di “ammirare” il nulla più assoluto per almeno 70 minuti.
Tutti colpevoli, nessun escluso, nessuna giustificazione soprattutto perchè l’organico rimane, ingaggi alla mano, di valore assoluto… i fantasmi “ammirati” in campo per 70 minuti sono delle proiezioni mal riuscite dei validissimi giocatori apprezzati nelle precedenti sconfitte.
In campo solo per onore di firma, testa da un’altra parte, grinta e voglia di vincere non pervenuta… risultato inevitabile, tre gol regalati ad una squadra piccola ed insignificante che non ha fatto nulla per vincere se non sfruttare le nostre orribili amnesie.
In tanti continuano ad avere grosse difficoltà (perfettamente comprensibili) ma oggi il pur bravissimo Vivarini è da considerare il principale e forse anche UNICO artefice di questa assurda sconfitta.
Inconcepibile che un allenatore di tale spessore non riesca in alcun modo a rendersi conto della improduttività di questo modulo… talmente evidente da risultare imbarazzante anche a fronte ai suoi stessi cambi, purtroppo tardivi, che hanno dimostrato chiaramente la rivedibilità di scelte che oramai si ripetono ad ogni partita.
E’ bastato spostare Petrella nel suo ruolo naturale e consentire l’ingresso in campo ad un combattivo Le Noci per ammirare il vero volto di questa squadra.
Un cambio tattico talmente tanto impattante da trasformare una indegna prestazione in un fantastico finale dove si è seriamente “rischiato” di passare da uno 0-3 a un 3-3 in soli dieci minuti…
Non oso pensare, per non incazzarmi ancora di più, a cosa sarebbe potuto accadere con una formazione del genere schierata non dico dall’inizio (sarebbe stato chiedere troppo) ma almeno dalla metà del secondo tempo.
Troppo facile accusare, nemmeno tanto velatamente, i singoli giocatori caro Mister che seppur penosi nell’approccio alla partita sono stati trascinati nell’oblio da sue scelte tattiche quantomeno bizzarre.
Il tempo dei regali è finito, non si può scherzare oltre il lecito… la frustrazione aumenta pericolosamente soprattutto nei giocatori (vedere l’espulsione di Amadio a partita finita… segnale inquietante, fermo restando l’idiozia del gesto, una puttanata evitabilissima tanto inutile quanto dannosa)
I giocatori ci sono e sono pure forti ritengo sia sufficiente schierarli in campo nei ruoli di competenza.
Quante partite e quanti punti dobbiamo buttare ancora nel cesso per manifesta sterilità sotto-porta pur avendo disponibile, tristemente seduto in panchina, uno degli artefici principali (a suon di gol) della promozione del Como???
Quante partite e quanti punti dobbiamo buttare ancora nel cesso mantenendo il buon Petrella, in forma smagliante, in una posizione di campo utile solo a fargli raccogliere la sua razione domenicale di coppini ?????
Non pretendiamo di vincere il campionato, come tifoseria rimaniamo più avvezzi alle delusioni che alle gioie, siamo perfettamente consapevoli delle difficoltà oggettive di ripetere la straordinaria cavalcata della scorsa stagione… vogliamo solo che a tutti i giocatori della rosa venga data la possibilità di esprimersi al meglio… l’allenatore non scende in campo ma ha l’obbligo di trovare la “quadra” il prima possibile.
Adesso chiudiamo l’ennesima porta e avanti con la prossima partita, testa bassa e pedalare che il ritardo rischia di diventare incolmabile.
La piazza continua a crederci e vuole bene a questa squadra… gli applausi a fine gara, dopo una prestazione non proprio esaltante, ne sono la prova tangibile.
Piccola no

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