Padova – Teramo 1 – 0 – Ugolotti, Narciso e tifosi… da salvare!
Usciamo dall’Euganeo di Padova con zero punti in saccoccia (e con due euro in meno per il parcheggio… eehh ma è per l’assicurazione eh!), ma con rimpianti maggiori delle amarezze.
L’amarezza è addolcita in parte dalla constatazione di avere incrociato una squadra nettamente più forte di noi, che ci ha surclassato a centrocampo con giocatori bravi e di personalità. Una squadra, il Padova, dai contenuti tecnici ed agonistici superiori ai nostri, c’è poco da dire, non avevamo di fronte di certo il Fano!
Il rimpianto è invece dovuto dalla constatazione di avere, con molta probabilità, azzeccato il mister giusto per gestire il materiale umano-calcistico a disposizione… ma TARDI, troppo tardi. Oggi si è quindi palesata in tutta la sua scellerataggine la decisione societaria presa a dicembre sullo Zauli 2.0 “La vendetta”, poi ulteriormente aggravata dalla “settimana dell’empatia” culminata con lo scempio di Fano. Questa decisione ci ha fatto lasciare sul campo punti e ci ha fatto perdere tempo prezioso! Se la scelta di Ugolotti fosse stata fatta al momento opportuno (ovvero dopo l’esonero di Nofri), forse ora non saremmo nelle pericolose secche dei playout a smadonnare i santi…
Oggi abbiamo visto una squadra che, soprattutto nel primo tempo, si è difesa con applicazione ed umiltà (anche nel secondo ha cercato di farlo ma alla lunga la difesa non ha retto la troppa pressione avversaria) e ha quindi fatto quel che doveva fare. Non ha provato minimamente a giocarsela vis-a-vis con l’avversario, sia perché non era in grado, sia perché se lo avesse fatto avrebbe imbarcato tre goal. Invece ha impostato il sano catenaccio-contropiede (almeno nel primo tempo) che una squadra nelle nostre condizioni deve fare. Nel fare questo tipo di gioco, che ha permesso a Sansovini di tirare e sbagliare un rigore in movimento nel primo tempo (da un professionista come lui magari non ci aspettiamo la gestione delle palle lunghe che arrivano da dietro, ma la finalizzazione di un’occasione del genere si che ce l’aspettiamo!!!), è mancata fisicità a centrocampo, ma sicuramente non impegno e abnegazione. Insomma, abbiamo almeno visto una squadra con un senso e il lavoro di mister Ugolotti è ora ben tangibile.
Noi ci chiediamo: e se fossimo andati a Fano con mister Ugolotti??
Ragionando in positivo, della trasferta di Padova salviamo tre cose:
1. Il “manico”, mancato colpevolmente per troppo tempo, e forse trovato troppo tardi, ma comunque ci sembra ora di avere insieme ad una specie di quadratura non tanto tecnica quanto d’approccio alla gara, e questo non ci sembra poco in vista delle battaglie che ci aspettano;
2. Il portiere. Accolto da tanto chiacchiericcio, Narciso ha dimostrato nelle ultime tre partite di saper fare il suo mestiere, e questo non è un fatto trascurabile in vista delle battaglie che ci aspettano;
3. il folle e sparuto gruppo di aficionados del Vecchio Diavoli al seguito, assoggettato pure al pagamento del parcheggio-assicurazione dell’Euganeo, ma che non ha intenzione di mollare un cazzo di niente fino alla fine, e che pretende altrettanto da chi indosserà in campo la casacca del Teramo1913 da qui a fine campionato.
Riteniamo che con 1-2-3 e quel po di sano culo che ormai latita da troppo tempo dalle nostre parti, potremmo salvarci senza passare per la per noi amara forca caudina dei playout. Certo, orami non possiamo più commettere errori.
Domenica prossima ci aspetta una partita proibitiva contro il Venezia. Sarà una battaglia durissima ma che va combattuta sino in fondo e senza rimpianti, con le armi e l’umiltà che può avere l’ultima della classe che incrocia la prima della classe. Ci aspettiamo un centrocampo cattivo, grintoso e tonico, che provi ad andare al tiro (ogni tanto proviamoci), che meni, insomma, che butti il cuore oltre l’ostacolo, se serve. Si dovrà ricorrere ad ogni trucco , malizia e sotterfugio per non farci rompere le ossa dalla corazzata candidata alla vittoria diretta del campionato.