S’ha fatt nott e il direttore non parla!

Quando un tifoso assiste a partite come quelle di oggi – che, per caritá, possono accadere quando si incrociano squadre forti, molto piu forti – ci si aspetta che il direttore sportivo e/o il direttore generale escano dal bunker e vadano ai microfoni a spiegare cosa é successo, cosa sta succedendo e perché non succederá più.
Capit Andre’? Inutile che stai lì come chaplin in un film muto!!!

Basta con il silenzio stampa… si esigono dichiarazioni così come accade in piazze molto più importanti delle nostre! I Paratici o i Marotta ci mettono la faccia dopo prestazioni indegne o, lasciatecelo sospettare, studiate a tavolino contro l’allenatore! La maglia va sudata e onorata per 92 minuti!
Passato lo sfogo, nulla di irreparabile, la lezione di pallone puo capitare, e funziona cosi ovunque, a Juventus come a Inter come a Madrid.
E pure a Teramo.

Andando a noi. Tedino non è esente da colpe sia chiaro! Cosa pensare della difesa e di quelle marcature a zona? Cosa pensare del falso nueve? Cosa pensare del vecchio Jeffy che in area fa quel che cazzo vuole? (A proposito ciao Jeffy, ti curat ben a Teramo, vid quand sam brav, congratulazioni ragazzo!!!).

Un pensiero però va rivolto al Monopoli, squadra “costruita” a febbraio del 2019 con l’arrivo di Scienza (ottimo allenatore) e con l’acquisto (bravo Massimo Cerri… ottimo DS che tornerebbe a Teramo anche gratis.. capito Preside’?) di alcuni elementi che oggi giocherebbero in B ad occhi chiusi!

Chiudiamo con un accorato appello ai “professionisti” con triennali pesanti…. nella prossima trasferta di Rieti é concepibile solo la vittoria. Senza se e senza ma.
E ci resta la speranza che si faccia tutti tesoro di sabati come questi per il futuro.

FORZA MAGICO TERAMO
NOI NON TI LASCIAMO MAI

4 pensieri riguardo “S’ha fatt nott e il direttore non parla!

  • 15 Febbraio 2020 in 22:30
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    Se non l’avessi vista con i miei occhi non ci avrei creduto… Più brutto di così il Teramo non lo ricordo. Una involuzione tecnica, tattica, fisica tanto da far pensare che non sia possibile, come se si trattasse di un ammutinamento predisposto. Nessuno da salvare… Forse il solo Viero, presto sacrificato dalle incomprensibili alchimie tattiche di un Tedino ormai non più lucido. Cosa succederà ora? Noi tifosi non lo sappiamo ma lo immaginiamo. Iaconi vorrà la testa del mal sopportato (da lui) mister trevigiano e il Presidente lo accontenterà anche stavolta? Per un attimo oggi prima che capissimo che si urlava “chietino” e non “Tedino” abbiamo tutti pensato che anche la curva stesse chiedendo il suo scalpo (si fa per dire). FORZA TERAMO.

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  • 16 Febbraio 2020 in 18:19
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    Finalmente un titolo azzeccato del VPR, con un rigurgito di TERAMANITA’ vera!!!
    La metafora è perfetta, l’evoluzione della (sotto)specie, da verme a porco, Darwin facci na sega con la mancina.
    Il punto più basso è stato sicuramente raggiunto nella stagione 1999/2000: guidati dall’accoppiata Pruzzo/Graziani i quali, lungimiranti come pochi, a settembre rispedicono Grosso alle Merde dell’Abruzzo Inferiore, e da gennaio in poi fanno vestire per ben 9 volte la casacca Biancorossa a Giuseppe Manari, detto Peppe dagli amici e PesciaroDiMerda da tutti gli altri. Molto vicino a quell’infimo livello ci siamo arrivati alla cena sociale del glorioso Club Biancorosso con la presenza del suddetto verme, trasformatosi in porco, comodamente spaparanzato al tavolo della Teramo Calcio…ma stam a scherzà???!??
    Il “Proggetto”, la cui esistenza ad oggi non si discute, non può giustificare tutto…e meno che mai il nostro essere Teramani, che viene prima di qualunque cosa, e tifosi del Teramo, che viene ancora prima….e il Museo no, e Speranza no, e i ragazzi teramani di 12 anni che se non sono più alti di 1 metro e 87,5 centimetri al garrese non vanno bene, e il silenzio stampa ad oltranza, e le pratiche che al Comune devono passare avanti per diritto, e la gestione dello Stadio della Ismeedia Srl, e la società che deve essere gestita come un’azienda (tipo la SMIB SpA….) e che “per parlarne bisogna avere delle quote” Cit., e…va bene tutto, pure questo, però ci si deve sempre ricordare che la passione per il Teramo deve essere direttamente proporzionale alla “Teramanità”, se non vale sta formula ci possiamo solo scornare a colpi di post e rispost, mentre altri fanno e disfano.
    Prendiamo ad esempio me stesso, SanBerardo: quando si tratta di andare a trovare il mio collega che non ci si è mai cagato di pezza, con tutti i casini che ha, siete sempre pronti: e vai con i selfie antelucani subball a Tossicia, selfie col panino con la porchetta sullo spiazzo, entrata nel bunker, due rutti…e si torna a Teramo contenti e felici, ma perché a me niente? Vi ho salvato dalla distruzione da parte degli Acquaviva con la collaborazione della Madonna delle Grazie, riposo nella nostra Cattedrale nella cappellina più bella d’Abruzzo, mi portate a spasso a Dicembre, il Sindaco mi regala un cero nuovo ogni anno, vi saluto con il mio “braccio benedicente” (addre che Goldreik), vi benedico, mi cantate l’inno….ogni anno…e mai che ho visto una sciarpetta, una bandierina, una pezza, un fiocchetto biancorosso.
    I presidenti, gli allenatori, i giocatori, i direttori sportivi vanno e vengono.
    Le partite si vincono, si perdono, si pareggiano.
    I tifosi rimangono.
    La proprietà morale del Teramo, checchè ne dica l’Algido, è la nostra e nessuno ce la deve togliere.
    L’inno scritto per me da Nicola Dati (che non è solo una via) vi serva da guida, recita:
    O Berardo, caro Santo, la tua Teramo proteggi, sii sua gloria, sii suo vanto, ora e sempre in terra e in ciel;
    lo stesso va fatto dai tifosi con la Teramo Calcio, va protetta!
    e dobbiamo esserne sempre gloria e vanto
    in terra in ciel e al campo
    ora e sempre
    vorrei cagare
    in quella merda
    che chiami maaaaaare
    Giulianova Giulianova Vaffanculo

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    • 17 Febbraio 2020 in 6:08
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      Sanberá i santi fanno i santi non reclamano onori!

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    • 18 Febbraio 2020 in 13:29
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      Sanberá sei la dimostrazione classica della ormai conclamata perdita di umiltá di questa piazza: da quanto in qua i Santi reclamano onori e attenzioni??!!
      I Santi hanno umiltá perché sanno che il loro monento arriverá a tempo debito…. ma non di certo in questa terra Sanberá!!!!!!!!!!

      Comunque a noi SanBerardo sta molto a cuore, tanto che é stato sempre opportunamente schermato e sottratto dalle innumerevoli bestemmie che contraddistinguono i nostri ultimi 5/6 anni

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